Marzano Appio

Sulla falda nord–est del vulcano di Roccamonfina, tra folti castagneti, si trova Marzano Appio. Il borgo, come gli abitati vicini, si sviluppa con un nucleo centrale maggiore intorno al quale si sono strutturati i centri più piccoli. I resti di ville rustiche in località Sarcioni e la posizione e la conformazione ad altipiano del territorio, che domina le valli circostanti, lascia supporre l’esistenza di un insediamento stabile attivo sin dall’epoca pre-romana. Il nome della città deriva dal nome proprio latino Marcius a cui fu aggiunto il termine Appio, poiché probabilmente la fondazione del centro abitato fu opera di Appio Claudio. A partire dall’alto Medioevo, Marzano risulta compresa nella Diocesi e nella Contea longobarda di Teano. Dal 1180 al 1464, quando fu confiscato e devoluto al Demanio regio, il centro diventa feudo della famiglia Marzano. Nel 1498 fu assegnato a don Giovanni Borgia, duca di Candia e, nel 1507, a Consalvo Femandez di Cordova, il generalissimo di Ferdinando il Cattolico, dal quale passò alla figlia Chiara e, infine, a suo figlio (1529). Nel 1544 il territorio con tutti i suoi casali furono concessi a Tiberio De Gennaro, dal quale, dopo varie vicissitudini, passò ad Ansaldo Grimaldi, marchese di Modugno. Successivamente, la città fu messa all’asta “de ordine Sacri Concili’” e se ne appropriò Antonio Monile, per poi andare in successione ai figli, che, nel 1629, la vendettero a don Andrea Laudati. A lui successe il figlio Agostino, che nel 1635 ebbe il titolo di duca dal re Filippo IV. Agli inizi del XVIII secolo, Laudati vendette la terra a don Pietro Lagni. Da questi passò a don Andrea Masimiro D’Ambrosio, duca Delli Quadri e, infine, al conte Giulio del Balzo. Il borgo di Marzano Appio offre un paesaggio molto vario e suggestivo: boschi cedui di castagno, cerri, carpini ed una gran quantità e varietà di fiori selvatici, che lo rendono una delle località più affascinanti della Comunità Montana. Il centro è caratterizzato da incantevoli scorci, tra portali, chiese e testimonianze architettoniche di varie epoche. Noto per il mercato del sale che si svolgeva intorno al Lago delle Corree, esso è in più punti attraversato dall’antica via Latina in basolato lavico, conservata in special modo nei pressi di Sarcioni. Sulla sommità del colle Terracorpo sorge il Castello, edificio duecentesco a pianta rettangolare progettato per scopi militari.

Particolare Castello
Particolare S.M.

Oggi la facciata è quasi intatta e i particolari ornamentali delle finestre ricordano la produzione architettonica napoletana del XV secolo. Nei pressi della struttura troviamo un cavalcavia, usato dalle nobildonne come passaggio per raggiungere la Chiesa di S. Maria Maggiore dal Castello. La chiesa, edificata nel XII secolo e restaurata sotto la regina Giovanna I d’Angiò, è ricordata nella bolla di papa Sisto IV del 1474.  Nel suo aspetto attuale conserva parte degli interventi del Cinquecento e del periodo barocco. La facciata ha un doppio ordine e in quello inferiore troviamo il portale in tufo, arricchito da  un bassorilievo raffigurante “ la Madonna col Bambino in trono”. Ai lati dell’ingresso vi sono due nicchie che custodiscono le immagini di SS. Pietro e Paolo. La Cappella della SS. Trinità rinascimentale, adiacente al corpo della Chiesa, ma ad un livello più basso, presenta nella facciata un interessante portale in tufo, ornato con dei pilastrini e capitelli con motivi vegetali. In località Valle Cupa si trova la Cappella di Santa Maria del Carmine. In essa lavori di ripulitura effettuati nel 1967 hanno riportato alla luce affreschi del XV secolo, di cui uno raffigurante una Madonna con Bambino, nel quale è rintracciabile una chiara influenza culturale umbra. Nella frazione Ameglio è visibile la Chiesa di San Giacomo Apostolo, di particolare interesse per la sua facciata in calcare racchiusa tra due campanili.

L’interno, a navata unica conclusa da un’abside, è ornato da pseudocappelle e paraste con capitelli ionici alle pareti. Il borgo è reso suggestivo dal paesaggio circostante: i boschi di castagno, i cerri ed i numerosi fiori selvatici si alternano agli incantevoli corsi d’acqua e ai resti degli antichi mulini. Sulla strada Casilina si trova il Lago delle Corree, dalla caratteristica forma conica, incastonato tra rocce granitiche. La sua origine e la sua conformazione sono di natura tipicamente vulcanica e il lago rientra nella categoria dei crateri che dopo l’estinzione vulcanica convogliano le acque divenendo laghi. Nei mesi estivi il paese fa da scenario a numerosi appuntamenti e feste religiose.

Marzano chiesa

Municipio – Via Roma: tel. 0823927606
Vigili urbani: tel. 0823927159
Sito internet: www.comune.marzanoappio.ce.gov.it